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I veci

di redazione

 

Domenica, 22 luglio 2007, Plan des Corones

Le 10 del mattino, sono in terrazza al sole a far colazione davanti ad uno splendido panorama che spazia dal Sass del la Cruz fino al Sella, e sul telefonino mi arriva un avviso di chiamata.

 

Dal numero vedo subito che a cercarmi è stato il Berto.
Strano”, penso, “che il Berto mi cerchi al mattino, di domenica con questa splendida giornata” (e faccio gli scongiuri, sperando che non siano brutte notizie).
Lo richiamo subito e quando risponde, da come risponde, capisco subito che le notizie che mi deve riferire non sono cattive, anzi.
E’ eccitato, lo sento felice ed espansivo.
Ha voglia di raccontarmi qualcosa.
Mi dice che in quel momento si trova nei pressi del Rifugio Locatelli alla Tre Cime di Lavaredo. Stà andando al rifugio a comperare delle magliette che il gestore ha fatto per un qualche anniversario di qualche salita sulle pareti delle Tre Cime.
Un amico gli ha riferito che sulla maglietta sono stati stampati i nomi degli alpinisti “più illustri” che negli anni hanno aperto delle vie significative su queste pareti.
Ed indovina”, mi dice, “c’è anche lui”. Marampon, tra nomi quali Comici, Cassin, Dulfer, Hasse, ecc…
Rido, sono felice per lui; non perché è stato “riconosciuto” come un grande alpinista ma perché questo fatto, evidentemente, lo rende felice; anche se , a dire la verità, mi sembra strano che Berto sia così eccitato per questo motivo visto che lui è sempre stato il primo a sminuire quello che negli anni ha fatto, definendosi sempre come “il muratore delle Dolomiti”.
Però è strano (penso) che Berto sia andato sulle Tre Cime per questo motivo.
E lui, leggendomi i pensieri, mi racconta che s trova lì perché, ieri, ha salito la via Hasse-Blandler con Checco di Treviso.
E subito comincia a raccontarmi come è andata.
La via l’ha fatta tranquillo perché il tempo è bello stabile”, (come piace a lui), “ e Checco è fortissimo”.
Berto è al 7° cielo; la via gli è piaciuta.
Tanti chiodi, l’ho fatta tutta in A0 ed oggi non mi fanno nemmeno male le braccia a forza di tirarmi sui chiodi”.
Poi, Berto, si blocca nel raccontarmi la sua avventura.
Ed all’improvviso mi dice con tono arrabbiato (per quello che può esserlo Berto):
Domenica scorsa ero in valle Santa Felicita, stavo salendo il paretone legato con la corda in vita, senza imbraco, ed un tale (di nostra conoscenza) mi dice -“Berto, stà tento, che ti si vecio”-”.

---- pausa----

Che vada lui a fare l’Hasse-Blandler alla Nord della Grande, - sé ghà i brasi - ”.

Ho voluto raccontare questo aneddoto perché Berto mi ha chiesto di farlo e di pubblicarlo sul nostro sito. 
Per lui, ed anche per me, è importante far sapere che non ci sono limiti, o quasi (soprattutto di tipo anagrafico), a quello che si vuole fare, se uno si allena con passione.


Complimenti alla cordata:

      Francesco Scandolin (Checco)      57 anni

       Umberto Marampon (Berto)          59 anni


Per vedere alcune foto della via:  http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?t=22184&postdays=0&postorder=asc&start=0

 

 Hasse-Blandler