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Il mal di montagna - 3a parte

 

La redazione sottolinea che:
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili ne a prescrizioni ne a consigli medici.
 
 
 
Edema cerebrale d'Alta Quota ( HACE)
Il mal di montagna è un insieme di patologie, dalle forme più lievi a quelle che rappresentano una minaccia fatale.
All'estremo più pericoloso si trova l'Edema Cerebrale, in cui il cervello si gonfia e smette di funzionare a dovere.
L'HACE può svilupparsi molto rapidamente ed essere fatale in un arco di tempo che può andare dai due giorni alle poche ore.
Le persone in condizioni di edema cerebrale sono spesso confuse e possono non riconoscere il fatto di essere ammalati.
La caratteristica saliente dell'edema cerebrale HACE è il modificarsi della capacità di pensare. Può esserci confusione, cambi di comportamento o letargia, è presente anche una caratteristica perdita di coordinazione chiamata atassia.
E' uno stato molto simile a una fortissima sbronza.
Essendo la persona sospetta di HACE difficilmente in grado di percepire da solo il suo stato, è bene sottoporla a un facile test.

Tracciate al suolo una linea diritta e fate camminare la persona lungo di essa in maniera che ponga i piedi uno davanti all'altro sulla linea (come sul filo). Se fa fatica a mantenere la linea, cade o addirittura non sta in piedi senza aiuto si deve presumere sia affetto da Edema Cerebrale da Alta Quota.
E' comunque indispensabile scendere appena possibile.

A meno di avere con se una sacca iperbarica e/o un medico attrezzato la discesa dovrà avvenire immediatamente (anche di notte) senza aspettare il mattino successivo. Si dovrà scendere possibilmente fino al luogo dove ha dormito due giorni prima, nell'incertezza o nell'impossibilità almeno 500 metri di dislivello, 1000 sono meglio.
Le persone colpite da HACE normalmente sopravivvono e guariscono completamente se scendono molto e in fretta.
Ricordate che la maggior parte dei casi di edema cerebrale si riscontrano in persone che hanno continuato a salire con sintomi di AMS.

Edema Polmonare d'Alta Quota (HAPE)
Un'altra forma di grave patologia d'alta quota è l'Edema Polmonare, o liquidi nei polmoni.
Sebbene sia spesso associato al Mal di Montagna Acuto(AMS) non ne è strettamente correlato e i classici sintomi AMS possono essere assenti.
Segnali e sintomi dell'Edema Polmonare possono essere rappresentati da qualunque dei seguenti:
-         estrema fatica
-         difficoltà di respirazione a riposo
-         respiro rapido e superficiale
-         tosse, anche con secrezioni rosa o schiumose
-         respiri gorgoglianti o rumorosi
-         petto congestionato
-         labbra o unghie blu o grigie
-         sonnolenza

L'edema polmonare appare normalmente la seconda notte dopo una salita ed più frequente in persone giovani e allenate.
E' comunque indispensabile scendere appena possibile.
A meno di avere con se una sacca iperbarica e/o un medico attrezzato la discesa dovrà avvenire immediatamente (anche di notte) senza aspettare il mattino successivo. Si dovrà scendere possibilmente fino al luogo dove ha dormito due giorni prima, nell'incertezza o nell'impossibilità almeno 500 metri di dislivello, 1000 sono meglio.
La persona ammalata deve essere trasportata, lo sforzo di camminare peggiora la situazione e spesso un edema polmonare grave sviluppa anche un edema cerebrale.

Una volta scesi una quota sicura, un paio di giorni di riposo dovrebbero essere sufficienti per la ripresa. Se tutti i sintomi sono completamente scomparsi una cauta risalita è accettabile.
L'edema polmonare può esser confuso con altri problemi respiratori:
-   tosse da alta quota e bronchite sono entrambe caratterizzate da tosse persistente con o senza presenza di catarro.
-   In stato di riposo il respiro non è difficoltoso né si manifestano segni di spossatezza.
-   polmonite, può essere difficile distinguerla dall'edema in base alla sintomatologia ma una volta scesi l'edema guarisce e la polmonite no. In ogni modo l'edema in quota è molto più comune della polmonite.
-   Asma, può anch'essa essere confusa ma fortunatamente gli asmatici sembrano avere una condizione migliore in quota piuttosto che al livello del mare


Il DIAMOX
L'acetazolamide (Diamox(r)) è un farmaco che forza i reni a secernere bicarbonato riacidificando il sangue.
Vengono così bilanciati gli effetti dell'iperventilazione che si innesca in alta quota nel tentativo di catturare più ossigeno. Questa riacidificazione agisce da stimolante respiratorio, specialmente di notte, riducendo o eliminando quella particolare respirazione periodica di cui abbiamo parlato prima.
Pur essendo un valido supporto nella cura del Mal di Montagna Acuto il suo uso ideale è di tipo preventivo, in quanto il suo effetto principale è quello di accelerare l'acclimatazione.
Le persone allergiche ai sulfamidici dovrebbero astenersi dall'assumere il Diamox.
Il più comune degli effetti collaterali è una sensazione di formicolio o di vibrazione in mani, piedi e labbra, talvolta variazioni nel senso del gusto. C'è inoltre da aspettarsi un certo effetto diuretico.
La dose di acetazolamide per la profilassi preventiva è 125-250 mg (a seconda del peso corporeo) due volte al giorno iniziando 24 ore prima della salita e finendo due o tre notti dopo il raggiungimento della massima altezza o con la discesa se qusta avviene prima.
Il Diamox non nasconde i sintomi del mal di montagna, infatti accelera l'acclimatazione e, quando questa viene raggiunta, i sintomi scompaiono perché non hanno più motivo di esserci.
Il Diamox non protegge dal peggiorare dei sintomi durante la salita. Il Diamox non offre protezione contro il peggiorare del mal di montagna già in atto.
Il Diamox previene il mal di montagna durante una salita rapida. Pur essendo consigliabile l'uso preventivo del Diamox in caso di una forzata esposizione rapida all'alta quota non si deve averne cieca fiducia, l'acetazolamide abbassa il rischio, non lo annulla.
Se si interrompe l'uso del Diamox i sintomi non peggiorano. Interrompendone l'uso l'acclimatazione rallenta al suo ritmo naturale. Se il mal di montagna è presente i sintomi ci metteranno più tempo a risolversi.
E chiaro che questo farmaco, come altri farmaci, dovranno necessariamente essere somministrati sotto controllo medico, e pertanto ciascun alpinista, prima di organizzare un'escursione od una spedizione in alta quota, dovrebbe parlare con il proprio medico curante per avere la tranquillità nell'assunzione, sia a livello preventivo che curativo, dei farmaci in questione.



Le regole d’oro

REGOLA D'ORO N°1
Se non vi sentite bene in quota, è mal di montagna
(a meno che non ci sia un'altra evidente spiegazione, come la diarrea).

REGOLA D'ORO N°2
Mai salire se si hanno sintomi di mal di montagna.

REGOLA D'ORO N°3
Se i sintomi peggiorano scendere immediatamente.