Dimensione Montagna

You are here: Home > Questo lo penso io > Diamoci una .... regolata

Diamoci una .... regolata

 

FEDECLIMB Scrivere "

Nota della redazione:    ==>>   ho allegato a questo pensiero di Fedeclimb un sondaggio per capire il vostro pensiero sulla risistemazione delle palestre (soprattutto quella di Cismon). Questo per eventualmente proporre a Dimensione Montagna la sistemazione di altri intinerari classici (come già fatto per la via Meninato).

 

Oggi sono persino emozionato, non tanto perchè incredibilmente splende il sole dopo giorni e giorni e giorni di pioggia, ma piuttosto perchè ho appena parcheggiato l’auto davanti alla mitica “Locanda Italia” a Primolano. Mi accingo ora ai preparativi. Non solo i rinvii, anche i cordini per le soste, il discensore e moschettoni vari!!

Inizia l’avventura, l’ultima volta che ho scalato alla parete di San Vito è stato almeno un anno fa. Troppo tempo perchè i ricordi restino vivi. Troppa voglia di riappoggiare le mani tra queste placche grigie tutte da capire. Troppa voglia di ripetere la Battaglia!! Ancora una volta, so che quella incredibile placca mi respingerà, che quella fessura mi farà patire l’inferno, che quel primo tiro sarà inesorabilmente bagnato. Ma voglio riprovare quelle emozioni…..



Per ora supero il primo ostacolo: il cancello che dà accesso alla ex SS 47 con il lucchetto talmente arrugginito che non scommetterei sulla sua apertura con le chiavi. La strada si presenta oramai invasa dai rovi, pochi rimasugli di asfalto, poche tracce di uomini. Ho la sensazione che pochi frequentino ancora questo luogo per andare agli attacchi delle vie. Quella che era una sensazione diviene certezza quando stento a trovare l’accesso al sentierino per la Battaglia. D’accordo che è stata una primavera piovosa ma….che sterpaglia, che roveti, certe spine sono lunghe anche 3, 4 centimetri!!

Arrivo all’attacco strisciato come un limone dopo che è stata grattugiata la buccia…. E parto per la via.

Come volevasi dimostrare il primo tiro è bagnato, ma pensavo peggio. Poi arrivo al secondo, sto per partire e…..cosa vedo? Un tassello da 6mm appare sulla via prima del primo ancoraggio, poi un altro subito dopo e ancora un terzo e poi un quarto prima dell’uscita….sono sorpreso….Ok il primo spit era un po’ altino, poi prima di quello successivo ci si trovava a fare un passaggio tenendosi alle sterpi ed alla terra, l’uscita era un po’ obbligatoria, ma perchè aggiungere dei putridi spit da 6mm??

Tra l’altro messi malissimo perchè quasi tutti storti e non perfettamente aderenti alla roccia??

Non voglio assolutamente rivolgere critiche a nessuno, ci mancherebbe, ben venga se qualcuno ha voglia di rompersi i “marones” per chiodare (o meglio ri-chiodare) alcune vie o falesie. Ma se ciò viene fatto è bene che si rispettino alcuni canoni. Innanzitutto chiedere all’apritore se è d’accordo di rivedere la chiodatura in chiave moderna. Poi mantenere eventualmente gli standard di apertura della via: non è corretto, se la via prevedeva 6°/A1 fare diventare la via 6c obbligatorio, ne tanto meno il contrario: non banalizziamo dei capolavori rendendoli vie alla portata di tutti. Se la chiodatura avviene a spit che almeno siano messi nel rispetto dell’apritore ma con materiale nuovo e sicuro, altrimenti la via diventerà nel tempo una gruviera di buchi per le successive richiodature: facciamo il lavoro una sola volta e bene!!

Altrimenti diventiamo come alcune aziende per la manutenzione delle strade che non fanno altro che tappezzare le strade di toppe, rendendole inagibili. Rispettiamo le nostre falesie rendendo omaggio a chi le ha aperte ed al loro stile ma non lasciamole cadere nell’oblio. Beninteso, questo scritto non vuole essere una critica a nessuno ma una presa di coscienza. Ripartire dagli errori per trovare la soluzione migliore…. Non per noi ma per le nostre amate falesie."

 

 

nach oben